La via del sale Sistema economico primordiale del territorio piceno aprutino di Graziano Paolone e Angelo Panzone
168 pagine - formato 15x21 cm Prezzo: euro 15,00 ISBN 9788832172317 |
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La stampa del presente lavoro di ricerca di Graziano Paolone e Angelo Panzone, dal titolo “La Via del Sale - sistema economico primordiale del territorio piceno aprutino”, segue la pubblicazione del libro “Io, Ponzio Pilato di Bisenti”, dato alle stampe dagli stessi Autori nel 2015 a cura dell’editore Ricerche&Redazioni. Nel libro “Io, Ponzio Pilato di Bisenti” si è provveduto a analizzare fonti orali arcaiche che accreditavano come nativo di Bisenti, paese posto alle pendici orientali del Gran Sasso d’Italia, il preside romano Ponzio Pilato. Spinti dalla curiosità, il mito atavico di questa leggenda, di cui la popolazione locale sembrava serbare un ricordo certo ma confuso, è stato esaminato con una metodologia sistemica, arrivando a confrontare le memorie popolari con le testimonianze storiche.
Il nuovo volume “La Via del Sale” può essere considerato un “continuum” del libro “Io, Ponzio Pilato di Bisenti” in quanto si riprende l’analisi storica ripartendo dalla medesima ambientazione ovvero dal territorio piceno aprutino, un territorio ricco di storia e con un passato interessante e intrigante, ma mai dignitosamente approfondito dagli studiosi.Ferma restando la comune scenografia territoriale, nelle due pubblicazioni comunque è diversa la metodologia di indagine storica. La narrazione dei fatti in “La Via del Sale”, a differenza di quanto si può riscontrare in “Io, Ponzio Pilato di Bisenti”, non prende avvio dall’analisi di “ipotesi” derivanti dalla tradizione popolare, ma dalla disamina di “certezze” erette su fonti documentate. Sono numerosi, infatti, gli storici che hanno parlato con dovizia di particolari della “Via ad Salinas”, l’ancestrale via commerciale riportata anche in antiche cartografie, come la Tavola Teodosiana e l’“itinerario Antonino”, la quale via partendo dalle saline di “Angulum”, l’odierna Città Sant’Angelo, risaliva la Valle del Fino e, dopo aver valicato la catena appenninica attraverso “Vado di Siella”, raggiungeva il territorio dei Marsi da dove era agevole proseguire per Roma, confluendo sulla Via Tiburtina, all’altezza di Alba Fucens.Nella medesima area geografica, in sovrapposizione alla via commerciale di smercio del sale, insisteva un articolato sistema tratturale per la transumanza delle greggi ovine, di fondamentale importanza per il sostegno ai considerevoli interessi economici gravitanti intorno a un’attività, come quella della pastorizia, particolarmente sviluppata in questo territorio. Il sale e gli ovini, “sal et pecus”, erano dunque le risorse alla base dei due settori merceologici che in sostanza facevano da volano per l’economia locale e si trattava indubbiamente di attività di forte redditività, visto che da tali beni derivano vocaboli appartenenti al gergo caratteristico del mondo monetario e finanziario, quali “salario” e “pecunia”. A partire dai primi giorni autunnali, periodo di conclusione del ciclo di produzione del sale e di inizio delle migrazioni transumanti delle greggi, in controcorrente ai flussi di sale, che dalle saline marine si trasportavano verso le aree interne, si muovevano i numerosi capi di bestiame dai pascoli delle montagne a quelli della marina, dando impulso a un importante mercato dualistico con una sorta di osmosi commerciale che consentiva un continuo e reciproco travaso delle rendite, favorendo grazie al diffuso benessere e alla fiorente prosperità l’introduzione della moneta, l’asse hatriano e l’asse vestino, con una certa precocità rispetto ad altre aree geografiche e persino rispetto alla stessa Roma.
GLI AUTORI
Graziano Paolone e Angelo Panzone, entrambi di Bisenti, ridente cittadina dell’entroterra teramano, con la pubblicazione del loro secondo volume a firma congiunta dal titolo “La via del Sale”, confermano di essere infaticabili ricercatori e promotori della storia e della cultura della terra natìa, sebbene professionalmente dediti a tutt’altra attività, nel settore del management aziendale l’uno e in ambito ingegneristico l’altro.La precedente loro esperienza editoriale è rappresentata dal libro “Io, Ponzio Pilato di Bisenti”, dato alle stampe nel 2015 a cura dell’editore Ricerche&Redazioni (ISBN 9788888925783), opera scritta anch’essa, come suol dirsi, “a quattro mani” e rivelatasi, con grande stupore degli Autori, un eccezionale “best seller” dell’editoria regionale abruzzese.La stesura congiunta di un testo non è attività di semplice e immediata attuazione anche se, istintivamente, si è portati a credere che scrivere in due sia più facile perché ci si divide il lavoro. All’atto pratico, invece, quando un autore si accinge a redigere il risultato di un lavoro di ricerca insieme a un altro, si attiva un processo sinergico tra due persone, ciascuna con la propria visione delle argomentazioni trattate, per cui giungere a una assoluta condivisione delle conclusioni, spesso, diventa una fatica insormontabile.In una situazione del genere, gli ostacoli e le sfide sono moltiplicati per due e solo un atteggiamento teso alla reciproca disponibilità e al rispetto del punto di vista dell’altro consente di abbattere ogni difficoltà operativa, permettendo di pervenire, come nelle opere firmate da Paolone e Panzone, a dissertazioni gradevoli e interessanti … stando almeno alle recensioni dei numerosi lettori del loro citato primo volume.